venerdì 23 maggio 2014

Un colpo di grazia: la dama di giada (parte 1)


Martin pescatore in azione nei nostri ambienti. Foto Luigi Ziotti.
 Una tecnica ricorrente in diverse sequenze del taijiquan, con qualche piccola differenza tra i diversi stili e scuole, è yu nu, la dama di giada. Nelle molteplici varianti si trova citata come “dama/donna/signora di giada lavora al telaio/lancia la spola/tesse la tela”, con eventuali specificazioni di direzione (destra, sinistra, 8 direzioni, ecc.). Nella “forma 108 yang” della scuola Chang Dsu Yao si utilizza yu nu chuan suo ( 玉女穿梭 ).

Arriveremo a parlare anche dell'aspetto marziale di questa tecnica, che tuttavia sfrutteremo essenzialmente da viatico per un breve viaggio nelle terre d'oriente.

giovedì 1 maggio 2014

Yi quan, il grande pugilato (parte 4)


Una postura Shaolin
Dopo aver analizzato le famose interviste pechinesi di Wang Xiang Zhai, nelle quali il maestro contesta gli stili contemporanei e traccia le linee guida dell'Yi quan, cosa possiamo dire del metodo di Wang e del suo “grande pugilato”?
In primo luogo, che Wang fu, per l'epoca, davvero rivoluzionario. In una Cina ancora legata agli schemi classici, introdusse il concetto di scienza applicata al combattimento ed ebbe il coraggio di tagliare i legami con il passato, liberandosi dall'ingombrante mole di forme e tecniche prestabilite che aveva finito con il soffocare la vera natura dell'arte marziale cinese.

Yi quan, il grande pugilato (parte 3)


Il M° Wang in zhan zhuang
Wang Xiang Zhai, maestro di Xing yi quan, poi fondatore di un metodo basato sia sul suo stile di provenienza sia sull'esperienza marziale accumulata vagando per la Cina del primo Novecento, spiega il suo metodo a due giornali di Pechino. Dapprima analizza gli stili tradizionali, giudicati ormai inefficaci e privi di sostanza. Sfida i maestri dell'epoca a misurarsi con le sue teorie e sostiene di essere impegnato per il ritorno del wushu all'antica purezza: “Sono ormai vecchio e non mi interessa la ricerca della fama o del guadagno personale. Quello che veramente mi interessa è cercare con i miei compatrioti di ritrovare la moralità e la naturalezza istintuale delle arti marziali prima di diventare troppo vecchio, in modo da contrastare coloro che fanno del male agli altri e a se stessi con i cattivi insegnamenti”, è la premessa alle interviste di cui, ora, proponiamo gli ultimi estratti.