venerdì 4 aprile 2014

Shoutao, l'arte del ceffone

Il titolo è ovviamente provocatorio, sebbene lo schiaffo - o ceffone o pizza, che dir si voglia - è assai presente in questo gruppo di esercizi, caratteristico del Meihuazhuang. Shoutao, letteralmente la via delle mani, raggruppa una serie di esercizi in coppia, di complessità crescente, utili per iniziare a comprendere il contatto fisico con il compagno/avversario, sviluppare alcuni automatismi di spostamento dei pesi e schivata, condizionare braccia, piedi e gambe. E' importante eseguire le tecniche in modo "pieno", ovvero con intenzione di colpire, essendo però in grado di fermarsi all'ultimo momento nel caso il compagno non fosse pronto a rispondere al nostro gesto.
Negli shoutao, come in tutti gli esercizi prestabiliti, noi sappiamo già cosa farà chi ci sta di fronte e cosa dobbiamo fare a nostra volta per contrastarlo. Avendo questa certezza, ci si può concentrare su altri aspetti dell'allenamento. Come la velocità di esecuzione, per esempio, oppure l'intenzionalità, la rilassatezza muscolare, lo studio della forza elastica e altro ancora. Quel che conta è non essere rigidi, né fisicamente né mentalmente, per non incorrere in dolorosi incidenti.

Qui sotto trovate tre dei più elementari shoutao. Nella scuola del maestro Sui, da cui prendiamo esecuzione e denominazione, gli shoutao sono tra 15 e 20, a seconda che si considerino o meno alcuni prestabiliti composti da serie di leve.

L'atleta occidentale che vedete nei video linkati sotto è Giuseppe Mighali, uno degli allievi italiani del maestro Sui. Trovate il suo blog tra i nostri siti amici.

Buona visione, e grazie ancora una volta a Patrizia per la ricerca e la segnalazione!

O. R.

Suo shou 锁手, serrare le mani
Simen dou 四门斗, lottare nelle quattro porte
Mihun ba zhang 迷魂巴掌, palmi che confondono (volgarmente detto lo schiaffo che rincoglionisce)

2 commenti:

  1. Acceleratori di paricelle, acceleratori di pizze.. Qualcuno pensa ancora che gli effetti speciali siano solo artefatti... e non invece fatti d'arte?!?! (ed ematomi, nel nostro caso) GB

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli ematomi passano in fretta. Anzi se si lavora nel modo giusto non vengono nemmeno! E dopo un po', non si sente (quasi) più niente :)

      Elimina