lunedì 15 novembre 2010

Prepararsi al Meihuaquan

C'è un aspetto che si tende a sottovalutare, quando si ragiona sul kung fu e sull'arte marziale in generale. E' quello della preparazione all'allenamento. Come al solito, si tratta di un "vizio" occidentale, legato quasi sempre allo scarsissimo tempo a disposizione. Oggi si tende a voler fare tutto di fretta, si cercano i risultati senza o con poco sforzo e questo vale anche per l'arte marziale. Si entra in sala e si vorrebbe cominciare a fare tecniche, possibilmente mortali e segrete. Dimenticando che senza una adeguata preparazione il livello di queste tecniche resterà sempre mediocre.

martedì 26 ottobre 2010

Il kung fu mantiene giovani

E se non ci credete, guardate qui.

Lo stile è Kung Li Ch'uan (Gong Li Quan), di cui anche nella scuola Chang c'è una forma, usata più che altro a scopo energetico. Letteralmente, Kung Li vuol dire "lavoro sulla forza".

Ps: ora voglio vedere chi, a lezione, dirà che è troppo vecchio per imparare a fare le cadute

lunedì 18 ottobre 2010

Il Meihuaquan e l'uso della muscolatura (parte 3)

Quanto abbiamo detto in precedenza sull'uso della muscolatura (si vedano i post del 9 e 12 ottobre) vale in realtà per moltissimi stili di wushu tradizionale. Scendiamo ora più nello specifico, considerando le fasce muscolari più importanti nella pratica del Pugilato del fior di prugno, senza avere la presunzione di elencarle tutte o di essere esaustivi sulla funzione delle medesime. Naturalmente questo non è un trattato scientifico ma soltanto una raccolta di riflessioni che nasce soprattutto dall'esperienza. E sulla constatazione che una parte della muscolatura che sarebbe fondamentale per il Meihuaquan è trascurata nella pratica italiana.

martedì 12 ottobre 2010

Il Meihuaquan e l'uso della muscolatura (parte 2)

Nel Meihuaquan - ma in genere in tutte le arti marziali cinesi - non è importante soltanto conoscere, controllare e allenare la muscolatura fasica o dinamica, ma anche quella posturale, su cui abbiamo un controllo soltanto relativo (1).
Il primo passo è quello di re-imparare a usare la muscolatura strutturale nel giusto modo, ovvero "soltanto" per stare in piedi e non, anche, per reggere (o correggere) tutte le storture posturali che negli anni abbiamo accumulato. Proprio perché i muscoli posturali agiscono senza un nostro comando consapevole, spesso si sovraccaricano di lavoro per adattarsi a impostazioni sbagliate "apprese" nel corso della vita. Per esempio, una postura protesa in avanti carica gli addominali (che devono stare più contratti del normale per mantenere il busto leggermente inclinato in avanti) e iper-estende i dorsali. E' una situazione di cui noi non ci rendiamo conto (anzi ci sembra di stare perfettamente diritti e anche di essere rilassati), ma i nostri muscoli non sono dello stesso parere. Infatti dopo qualche tempo cominciano i mal di schiena o i problemi alla colonna vertebrale.

sabato 9 ottobre 2010

Il Meihuaquan e l'uso della muscolatura

Ma avremmo anche potuto scrivere, nel titolo, "I muscoli e il kung fu", dal momento che i principi, con alcune differenze, sono gli stessi per tutti gli stili tradizionali di Wushu.
A ogni modo, noi facciamo Meihuaquan e pertanto di Meihuaquan ci occupiamo. Qual è il rapporto di questa disciplina con la muscolatura corporea? Quali muscoli sono coinvolti nella pratica e in che modo?

venerdì 1 ottobre 2010

La divisa... E la sostanza!

Continua l'aggiornamento della nostra piccolissima videoteca. Complice Internet e Youtube in testa, che ormai sono una fonte inesauribile.

Il signore che vedete in questo video e che sembra un vecchierello che ha appena mollato il suo posto al tavolo della briscola è Yian Zijie, uno dei più noti maestri di Meihuaquan della Cina. Qui sta mostrando alcune applicazioni del  Mei Hua. Come dire che forma e sostanza non vanno quasi mai d'accordo...

Nb: dal prossimo mese la divisa ufficiale della nostra scuola diventeranno pantaloncini con la riga davanti, canotta e calzerotti
Ottavio (ovvero l'istruttore)

lunedì 20 settembre 2010

Giocare a palla... alla maniera taiji

L'aspetto più importante del Taijiquan non è, come è portati a pensare, la forma base, ma la costruzione di quello che un po' pomposamente chiamano "corpo Taiji". Vale a dire educare il proprio corpo a muoversi in un certo modo e reagire agli stimoli esterni in un certo modo. Uno degli aspetti caratterizzanti di questo "modo" è di privilegiare la forza data dal movimento di tutto il corpo a quella muscolare, detta esterna. Tutta la pratica del Taijiquan punta a questo obiettivo, dalla forma agli esercizi di spinta in coppia (Tui Shou).
Vi sono poi delle tecniche specifiche sviluppate nel corso dei secoli per migliorare questo o quell'aspetto dell'espressione di forza del Taijiquan. Uno di essi, andato quasi perduto (o comunque non praticato dalle nostre parti) è quello della palla. Qui sotto trovate due link a video che mostrano questa pratica. La tecnica è relativamente semplice, come si vede. Ma l'esercizio è tutt'altro che semplice. Bisogna eseguirlo in rilassatezza limitando al minimo possibile al contrazione muscolare. Come si vede, i due praticanti adoperano tutto il corpo per muovere la palla.

Nel primo link vedete Chen Qingzhou nell'esercizio della palla dello stile Chen. Per capire la complessità di quel che sta facendo, si pensi che questa sfera pesa circa 12 chili

Questo altro esercizio, invece, è una variante con uno scopo diverso, ovvero insegnare al corpo il movimento circolare

Non vi resta che procurarvi una bella boccia di sasso...

venerdì 17 settembre 2010

Zhan Zhuang, l'allenamento del palo immobile


 Lo abbiamo già scritto da altre parti: nel wushu tradizionale, l'allenamento si fa prima di tutto stando fermi. A prima vista, un controsenso; ma soltanto per chi non ha mai provato a restare immobile per un quarto d'ora con le braccia che "abbracciano l'albero". 

Lo Zhan Zhuang è stato affrontato e sviluppato praticamente da tutte le scuole di kung fu e si è evoluto in centinaia di forme diverse. Alcuni, come i praticanti di Yi Quan (pugilato della mente) ne hanno fatto in sostanza l'unico allenamento dello stile; ma anche di questo abbiamo già scritto in precedenza (vedi Taijiquan all'occidentale, la grande illusione). Dunque una scuola che non contempli lo Zhan Zhuang non è una vera scuola di kung fu tradizionale cinese, salvo pochissime eccezioni. 

giovedì 16 settembre 2010

Taiji all'occidentale: la grande illusione (parte 3)

Taijiquan in gran parte modificato e, purtroppo, ulteriormente snaturato nel passaggio dalla Cina ai nostri lidi. La realtà è questa. Ma cos'era, allora, quest'arte marziale così misteriosa?  

Cos'era il Taijiquan
Come fosse insegnato il Taijiquan 100 anni fa, spiace ma non siamo in grado di dirvelo; almeno non quale fosse il metodo completo. Tuttavia qualcosa si sa e su quello si può lavorare. Ci sono alcuni aspetti che, secondo i testi che ci sono giunti e secondo la tradizione comunemente accettata, erano parte del Taijiquan e che si ritrovano anche in diversi altri stili di wushu o che si sono sviluppati, nei decenni, anche come discipline a se stanti. Una scuola che voglia avvicinarsi al Taijiquan marziale dovrebbe contemplarli e insegnarli, altrimenti tutto si riduce a un corso di ginnastica postural-respiratoria fine a se stessa.


lunedì 13 settembre 2010

Il Taijiquan di Yang Ban Hou

Il T'ai chi della famiglia Yang è, per opinione comune, il più diffuso al mondo. Merito (o colpa? Il dibattito è aperto...) di Yang Cheng Fu, nipote del fondatore dello stile Yang Lu Chan, che riformò lo stile, lo semplificò e lo diffuse al di fuori del clan Yang.
Quello di Yang Cheng Fu è però soltanto uno dei rami dello stile Yang. Da anni si discute attorno alla sopravvivenza o meno, in qualche remoto angolo di Cina, dello stile Yang antico, ben più marziale (e a quanto pare letale) di quello giunto a noi attraverso il "terzo figlio". (Yang Cheng Fu, appunto).
Yang Lu Chan, infatti, aveva due figli: Yang Jian Hou, da cui nacque Yang Cheng Fu, e Yang Ban Hou, che portò avanti una linea propria, anche se poi destinata a mischiarsi, in parte, con la didattica di Yang Cheng Fu.
Qui trovate un interessante video della forma Yang eseguita da un discendente del lineage di Yang Ban Hou. La forma, detta "Forma media", presenta diversi punti di contatto con quella di Yang Cheng Fu, ma anche caratteristiche proprie.

domenica 12 settembre 2010

Taiji all'occidentale: la grande illusione (parte 2)

Nel Taiji che è arrivato da noi, dunque, c'è molto poco del vero Taijiquan. Tanti vaneggiamenti, una gran voglia di scoprire che la vita non è così banale come ce la presenta ogni giorno la realtà, un po' di introspezione (per chi si impegna) e buonanotte.

Il "vero" Taijiquan
Naturalmente ora dovremmo scrivere "Il nostro Taijiquan, invece, è quello vero e puro, come l'ha inventato Yang Lu Chan". No: purtroppo, non possiamo farlo.
La verità è che l'autentico metodo marziale di  insegnamento del Taiji è andato perduto, o quantomeno non è arrivato in Occidente, finora. Chi dice il contrario mente, anche se spesso in buona fede.
I motivi di questa perdita sono diversi: alcuni realistici, alcuni plausibili, altri... Chissà. Per esempio, da Yang Chen Fu in poi il Taijiquan è stato insegnato in chiave soprattutto salutistica, perché si era ormai esaurita la funzione marziale (i tempi stavano cambiando, anche in Cina). Questo vorrebbe dire che, siccome c'è uno stile (Chen) più antico dello Yang, forse c'è ancora un Taijiquan marziale: il Chen appunto. Vero soltanto in parte. Nello stile Chen è più facile vedere la marzialità, senz'altro. Per esempio, i Fajin (emissione di forza esplosiva: come una frustata data col corpo) sono più evidenti, mentre nello stile Yang sono nascosti. Tuttavia anche il Chen ha subito il passaggio del tempo, sebbene sia stato tramandato a livello famigliare e in un luogo ben preciso (il villaggio Chen appunto).
Il Taijiquan è giunto svuotato fino a noi anche per l'enorme diffusione che ha avuto, proprio per la sua efficiacia come ginnastica per la salute. E' chiaro che se il 95% di chi pratica lo fa per il proprio benessere, l'aspetto marziale - che è anche il più pesante fisicamente - finisce col passare in secondo piano fino a perdersi, o quasi.
Terzo, si dice che il "vero" Taijiquan sia stato tramandato all'interno dei gruppi famigliari, mentre a livello divulgativo si mostrava soltanto il guscio di questa disciplina. Per diverse ragioni, tra cui (e qui sconfiniamo nella leggenda) la volontà di tenere nascosta l'arte marziale nazionale a popolazioni giunte da fuori, come i Manciù.


sabato 11 settembre 2010

Taiji all'occidentale: la grande illusione (parte 1)

Sarà interessante, quando qualche altra barriera culturale e geografica sarà caduta, capire come si è formato, in Occidente, quel grande malinteso che è oggi il Taijiquan, meglio noto come T'ai chi ch'uan (stessa cosa ma scritta con il sistema Wade-Gilles). Il malinteso è, in sintesi, che il Taijiquan sia una specie di danza new age, un'allegra passeggiata tra fiori invisibili e auree dorate al termine della quale, miracolosamente, tutti siamo più buoni, sani e felici. E, per chi fosse interessato a quest'aspetto (peraltro secondario), anche in grado di difenderci da un qualsiasi hooligan ubriaco e oltremodo inc...to. Questo, naturalmente, senza fargli alcun male e sebbene il suddetto stazzi sui 95 kg, mentre noi sfioriamo a malapena i 65. Ma l'esperto di Taiji, come noto, con un'oncia vince la forza di mille once (antico detto del Taijiquan).

venerdì 3 settembre 2010

Wushu d'annata a Taiwan

Qualcosa da guardare per il Week end, se avete una mezz'ora di tempo.
Si tratta di un vecchio video di esibizioni girato a Taiwan negli anni sessanta, in maniera un po' estemporanea. Da notare il rigoroso e pratico abbigliamento degli atleti: pantaloni corti di cavallo (ottimi per le posizioni basse...) e camicia a maniche corte, o meglio ancora maglietta della salute. Il video è il primo di tre parti, dal menu di Youtube si risale facilmente alle parti 2 e 3.
Interessante soprattutto per l'età dei filmati, non è facile trovare materiale video cinese di 50 anni fa

giovedì 2 settembre 2010

K'un e Ch'ien

Qualche parola sulla nostra associazione - e in particolare sul suo nome - è d'obbligo. Si chiama K'un Ch'ien: in cinese sono i nomi dei due trigrammi (1) con cui si rappresentano, rispettivamente, la terra e il cielo. Da cui, peraltro, il titolo di questo blog.
Perché terra e cielo? Le ragioni sono tante. Nella filosofia taoista, che impregna le arti marziali cinesi al pari del buddismo, la terra e il cielo sono l'origine delle cose. Nel T'san T'ung Ch'i di Wei P'o Yang (uno dei maggiori alchimisti taoisti) si legge: "Ch'ien e K'un sono porta ed entrata per il mutamento e padre e madre degli altri segni".

Kung fu a Piacenza: si comincia!

Salve a tutti, intanto ringrazio l'amico Filippo per avere, dopo tanti anni in cui abbiamo continuato a ripeterci "ci vuole uno spazio internet", finalmente aperto questo spazio, che ci sarà utile per scambiarci informazioni pratiche, impressioni tecniche, appuntamenti e tutto quello che ci può servire per una buona pratica della nostra arte marziale.
Cominciamo, per l'appunto, con un'informazione assai concreta: giorni e orari dei corsi. Come già scritto, la sede autunno-invernale dei nostri allenamenti è la palestra Lomazzo di via Giordani, a Piacenza (vicino al pubblico passeggio). E' una bella palestra, tutta dedicata alle arti marziali. In altre parole, si sta in famiglia: che si faccia kung fu, karate o judo, la passione è la stessa e si può lavorare in armonia, senza darsi reciprocamente fastidio. E poi c'è Vincenzo, il maestro di Judo che ha in gestione la palestra, che è un vero marzialista di una volta, quando la passione era più dell'interesse economico.

Dunque la palestra è quanto di meglio siamo riusciti a trovare in questi anni di peregrinazioni (prima Carpaneto Piacentino, poi Pontenure).
Per la stagione 2010-2011, i giorni di allenamento dovrebbero restare quelli dell'anno scorso: mercoledì e venerdì, dalle 19,30 (indicativamente) in poi. Prossimamente saremo più precisi.
Indicativamente le lezioni in palestra dovrebbero iniziare da metà settembre. Per informazioni, c'è la nostra mail, oppure potete chiamare direttamente la palestra al numero 0523-320178.
Un saluto e a presto risentirci
Ottavio (ovvero l'istruttore)

martedì 31 agosto 2010

Kung Fu piacentino ovvero Meihua quan e Taiji quan a Piacenza (...e provincia)

Salve a tutti i lettori occasionali o meno di questo primo intervento.
Siamo un gruppo di appassionati di Kung Fu che pratica questa antica e meravigliosa arte in quel di Piacenza e questa pagina web rappresenta un piccolo tentativo di far conoscere a tutti gli appassionati attuali e futuri la nostra esistenza.