domenica 3 agosto 2014

Nella tana del drago


Realizzazione di Marzio M.
Secondo lo zodiaco cinese, il drago (long) è appassionato, coraggioso e sicuro di sé. Uno spirito avanguardistico, in genere fortunato, ma un po' misterioso e sfuggente. Di polarità yang, quinto dei 12 animali, è l'unico essere immaginario, descritto come combinazione di più animali, talvolta anche di tutti gli altri undici. Mostruoso, vero?


Tutt'altro! È considerato un essere positivo e gli si attribuiscono svariati poteri, grazie ai quali è tutt'ora molto venerato in diversi paesi orientali. Si ritiene, tra le altre cose, che domini il mondo delle acque, motivo per cui in molte tradizioni di quei paesi lo si invoca come antidoto per la siccità o come arma antincendio (specialmente a protezione delle case in legno, molto diffuse un tempo, e ancora oggi negli ambienti rurali).
Il drago è associato al colore giallo-oro e la sua direzione è Est-Sud-Est, guarda caso la direzione dei grandi fiumi della Cina (1).
Queste credenze sono rappresentate in molte fiabe tradizionali cinesi
(un esempio qui).


Il kung fu non fa eccezione nell'esaltare le qualità del drago, preso a simbolo in numerosi aspetti, dalla nomenclatura delle tecniche alle immagini rappresentative e decorative di scuole, armi e guerrieri.
Nella pratica marziale, il drago è spesso chiamato in causa nelle esecuzioni che si ritengono complete ed efficaci, talvolta molto potenti, anche negli stili interni. Nel qi gong, per esempio, le figure dette “drago che nuota”, “drago d'oro scuote la coda” o “tirare la coda del drago” sono ritenute forme di massaggio generale, energizzante per i meridiani fondamentali. Tanto che alcune sono normalmente sconsigliate nelle ore che precedono il sonno.

Giovanna Baiguera

Note


(1) A nord Heilong Jiang (Fiume del Drago Nero, che assume nomi diversi a seconda dei popoli che abitano lungo il suo lungo corso, il più noto dei quali è quello russo, Amur), al centro Huang He (Fiume Giallo, che sfocia nello stesso golfo su cui affaccia Pechino), a sud Chang Jiang o Yangzi Jiang o Yangtze Kiang o semplicemente Yangtze (Fiume Lungo o Azzurro, che sfocia in corrispondenza di Shanghai) e ancora più a sud Zhu Jiang o Yue Jiang (Fiume Perla o Fiume di Guangdong, che sfocia in mare fra Hong Kong e Macao).



1 commento:

  1. A completamento di quanto scritto da Giovanna aggiungo che nella terminologia marziale il drago è associato a tecniche che uniscono potenza, elasticità e agilità del movimento. Nelle forme di spada, per esempio, dà il nome a tecniche che con contorsioni e rapidi capovolgimenti di fronte permettono di difendersi contro un attacco che arriva alle spalle.

    Inoltre il drago dà il nome anche ad alcuni stili. Uno dei più noti è il Long Xing Quan (龙形拳), stile di codifica piuttosto recente e origine vietnamita che comunque ha, in alcune espressioni, buone basi strutturali. A questo link, per esempio, potete trovare una esecuzione interessante di un maestro italiano: www.youtube.com/watch?v=r9Gxrg7w3_A

    Qui, invece, un video di Nan Shi, uno dei maestri più noti dello stile: www.youtube.com/watch?v=5RvaLo1Si7o

    Per finire, sono innumerevoli le scuole, in Cina come in Italia, che hanno il drago nel loro nome o stemma

    Ottavio

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