sabato 9 ottobre 2010

Il Meihuaquan e l'uso della muscolatura

Ma avremmo anche potuto scrivere, nel titolo, "I muscoli e il kung fu", dal momento che i principi, con alcune differenze, sono gli stessi per tutti gli stili tradizionali di Wushu.
A ogni modo, noi facciamo Meihuaquan e pertanto di Meihuaquan ci occupiamo. Qual è il rapporto di questa disciplina con la muscolatura corporea? Quali muscoli sono coinvolti nella pratica e in che modo?



Muscolatura posturale e dinamica
Una prima distinzione da fare, molto importante senza dubbio e anche non facile da comprendere fino in fondo, è quella tra muscolatura posturale e dinamica, o movimentale (brutto termine che però rende l'idea della funzione). I muscoli dinamici, che si chiamano anche fasici o di tipo II sono quelli su cui abbiamo il pieno controllo. Quelli che servono, per esempio, per alzare un braccio, chiudere la mano, girare la testa o aprire la bocca. Sono essenzialmente flessori, estensori e torsori, perché servono a raddrizzare (estendere), piegare (flettere) o girare (torcere) un arto o più in generale una parte del nostro corpo.
Esiste poi una seconda categoria di muscoli, detti posturali strutturali. Sono quelli che entrano in gioco in maniera automatica, compiendo una serie di movimenti di cui non ci rendiamo conto. Per esempio, quando siamo in piedi in posizione di assoluto riposo, i muscoli posturali lavorano continuamente e ci permettono, attraverso una serie di micro-spostamenti e aggiustamenti, di stare per l'appunto in piedi. Sono azioni di cui non ci rendiamo più conto perché sono talmente automatiche e continue che ormai non appartengono più alla nostra mente cosciente, ma fanno parte di quel settore del cervello (non usiamo termini scientifici, ma l'importante è farsi capire) che lavora a nostra insaputa (1).
La differenza principale tra muscoli posturali e dinamici è nella composizione dei medesimi e soprattutto nel modo in cui funzionano (fisiologia). I muscoli dinamici sono composti da fibre bianche, che funzionano bruciando glicogeno. Si dice che funzionano con un processo anaerobico. I muscoli posturali sono formati da fibre rosse, che bruciano invece Adenosina Trifosfata (Atp). Questa forma di nutrimento del muscolo può essere usata soltanto in presenza di ossigeno e quindi il processo di scissione dell'Atp è detto aerobico o ossidativo.
Per essere precisi, bisogna dire che i muscoli non sono tutti bianchi (dinamici) o tutti rossi (posturali), ne' come aspetto ne' come funzione. Quasi sempre un muscolo contiene fibre bianche e fibre rosse ed è al tempo stesso sia posturale sia fasico, perché compie una parte di lavoro inconscio (permettendoci di stare in piedi o comunque eretti, anche da seduti) e una parte di lavoro volontario e conscio, per esempio partecipa al movimento di raddrizzare o piegare la schiena. Tuttavia vi sono muscoli che sono principalmente strutturali e altri che sono principalmente dinamici.

Ora: perché ci siamo infilati in questo ginepraio di fisiologia muscolare? Non per caso. La differenza tra i due processi è fondamentale: il processo anaerobico è molto veloce ma anche di breve durata: dopo pochissimo tempo il glicogeno si esaurisce e si resta senza forze. I muscoli posturali, invece, possono funzionare per molto più tempo, anche se il loro movimento è più lento. E' il motivo per cui possiamo saltare la corda o colpire il sacco soltanto per tre o quattro minuti (salvo allenamenti specifici) mentre chiunque può camminare per un'ora o due in pianura senza grossi problemi (2).
Potrebbe sembrare logico, a questo punto, che nel Meihuaquan e nel kung fu in genere si usi soprattutto la muscolatura di tipo II: veloce, scattante, pienamente sotto il nostro controllo. Non è vero. Lo scopo del kung fu è rendere possibile l'impiego in modo coordinato e concentrato di tutta la muscolatura corporea. Quindi non siamo tanto interessati ai muscoli dinamici, su cui abbiamo già un discreto controllo (chiunque può alzare il braccio destro o la gamba sinistra quando più gli piace), ma a quelli posturali, sui quali, invece, abbiamo un controllo soltanto parziale o comunque inconscio. Riconquistare il controllo sulla muscolatura posturale per poterla utilizzare a comando - che sia per muoverci in modo corretto, per acquisire una corretta postura o per combattere - è uno degli scopi principali della nostra arte marziale.
Il primo passo per arrivare a questo obiettivo è liberare la muscolatura posturale da qualsiasi impegno che non sia strettamente indispensabile. Vale a dire, imparare a stare in piedi con il minor sforzo muscolare possibile.

1 - Continua






(1) Non dobbiamo però confondere la muscolatura posturale con la muscolatura involontaria, o liscia. Questi ultimi sono i muscoli interni al corpo e che mantengono le funzioni vitali. Per esempio, quelli dell'apparato digerente, della vescica, dei vasi sanguigni. Sono controllati dal sistema nervoso simpatico (quello più antico e, diciamo, animale) ed è quasi impossibile avere un controllo volontario su di essi. Diciamo quasi perché pare che qualche esperto di meditazione arrivi a un livello tale di autocoscienza da avere un parziale controllo anche su questi muscoli. 


(2) La divisione tra fibre bianche e rosse non è assoluta. Le fibre di tipo II o bianche si possono infatti modificare tanto da diventare molto simili alle fibre rosse e acquisire così resistenza allo sforzo e funzioni posturali. L'allenamento teso a potenziare i muscoli, invece, non trasforma le fibre da bianche a rosse ma produce un ingrossamento delle fibre utilizzate (ingrossamento del muscolo, tipico dei culturisti)

2 commenti:

  1. Articolo di grandissimo livello!Molto interessante...aspetto con ansia il seguito!

    RispondiElimina
  2. Bellissimo! allora per cosi dire con il meihuaquan si allena non solo la muscolatura esterna ma imparando ad allineare bene il corpo si ritrova la giusta postura e si allenano anche i tendini, i legamenti e le ossa cosi da renderli molto piu resistenti..almeno penso...cmq complimenti per la lezione di chimica e fisiologia!

    RispondiElimina